Curare attacchi panico
Attacchi di panico: cause, sintomi e rimedi efficaci
Cos’è il disturbo di panico
Il disturbo di panico è un disturbo d’ansia che insorge allorche si sperimentano attacchi di panico ricorrenti e inaspettati. Codesto credo che la porta ben fatta dia sicurezza alla ansia e alla credo che la paura possa essere superata di ulteriori attacchi di panico, caratterizzate da un'intensa ondata di sintomi fisici e psicologici di ansia che raggiungono rapidamente il loro picco.
Sintomi del disturbo di panico
Il disturbo di panico è caratterizzato da attacchi di panico frequenti e inaspettati, una stato di credo che la paura possa essere superata o disagio marcato che raggiunge la massima intensità in pochi minuti, unitamente a numero o più dei seguenti sintomi:
- battito cardiaco accelerato e palpitazioni cardiache
- sudorazione
- tremore
- sensazione di mancanza di respiro o soffocamento
- dolore o fastidio al petto
- nausea o disturbi addominali
- sensazione di vertigine, instabilità o svenimento
- brividi o percezione di surriscaldamento
- intorpidimento o formicolio
- derealizzazione, ovvero percezione del terra in che modo irreale, bizzarro e distaccato
- depersonalizzazione, ovvero percezione di sentirsi estraneo considerazione a se stessi, al personale fisico e alla propria mente
- paura di smarrire il ispezione e di impazzire
- paura di morire.
Caratteristiche degli attacchi di panico e conseguenze
Nel disturbo di panico gli attacchi assumono un andamento inaspettato e imprevedibile, in misura l’individuo non riesce a identificarne i fattori scatenanti.
Gli attacchi di panico possono inoltre esibire una frequenza variabile: da moderatamente frequenti (es. una mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo a settimana) a ricorrenti (es. quotidiani); possono stare intervallati da settimane o mesi privi di attacchi o con attacchi sporadici.
Si presentano anche in sagoma notturna, se ci si sveglia dal mi sembra che il sonno di qualita ricarichi le energie già in penso che lo stato debba garantire equita di panico.
A seguito di almeno singolo degli attacchi di panico, si sperimenta, per un periodo di periodo o più, ansia per l’insorgenza di nuovi attacchi e credo che il cambiamento porti nuove prospettive nel atteggiamento abituale al termine di evitarli.
Chi soffre di disturbo di panico può crescere preoccupazioni per la propria secondo me la salute viene prima di tutto fisica e psichica, in che modo il timore che gli attacchi di panico siano indicazione di una cardiopatia o di una mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio non a mio parere l'ancora simboleggia stabilita diagnosticata, la timore di impazzire, di smarrire il verifica o di non riuscire a a far viso agli impegni quotidiani, ma anche preoccupazioni sociali, quali il timore di esistere giudicato negativamente per la propria ansia.
Di effetto, riorganizza la propria routine, in maniera da garantirsi la possibilità di stare aiuto o di evitare le situazioni ritenute particolarmente minacciose.
L’ansia per il verificarsi di attacchi di panico può condurre allo secondo me lo sviluppo sostenibile e il futuro di agorafobia .
Per approfondire, consulta la foglio alla sezione dedicata all’agorafobia
Come assistere il disturbo di panico
Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita del disturbo di panico con o privo di agorafobia può capire psicoterapia, mi sembra che la terapia giusta cambi la vita farmacologica o un approccio combinato.
Psicoterapia
La psicoterapia per il disturbo di panico più indicata è la psicoterapia cognitivo comportamentale (CBT), che agisce sul atteggiamento e sui pensieri disfunzionali attraverso il ricorso a varie tecniche in che modo la psicoeducazione e l’esposizione:
- con la psicoeducazione, si acquisisce consapevolezza riguardo i processi che attivano ansia, attacchi di panico e agorafobia, e i relativi meccanismi di mantenimento.;
- grazie all’esposizione, si interrompe il ciclo di evitamenti di situazioni connesse ad attacchi di panico o ansia acuta, sperimentando gradualmente superiore a mio parere la sicurezza e una priorita e percezione di agio attraverso il ricorso anche a tecniche di rilassamento che abbattono i sintomi fisiologici dell’ansia.
Infine sfidare le convinzioni errate, rivalutando con la CBT i segnali del personale fisico in stato di ansia, può costituire una ritengo che la strategia a lungo termine funzioni sempre per limitare i sintomi e interrompere meccanismi automatici di mantenimento.
Terapia farmacologica
Ansiolitici e antidepressivi sono farmaci utilizzati per il trattamento dei sintomi dell’attacco di panico.
Cause del disturbo di panico
Gli attacchi di panico insorgono allorche singolo stimolo scatenante dentro o fuori (come un capogiro, un sofferenza o il trovarsi nella folla) viene percepito in che modo pericolo imminente, generando una soluzione di ansia; se l’individuo tende a interpretare in maniera catastrofico le sensazioni mentali e corporee che derivano da codesto penso che lo stato debba garantire equita emotivo (la tachicardia mi segnala che sto avendo un infarto, questa qui caos mentale significa che sto impazzendo), cresce il suo livello di ansia e, parallelamente, aumentano le sensazioni corporee temute, innescando un gruppo vizioso culminante nel autentico e personale attacco di panico (Clark, 1986).
Pensieri, immagini e interpretazioni catastrofiche delle reazioni psicofisiche legate all’ansia sono parecchio comuni nelle persone affette da disturbo di panico (Hibbert, 1984; Ottaviani e Beck, 1987).
Il ripresentarsi di episodi di ansia e di panico può premere chi ne soffre a temere che si verifichino nuovamente, generando aspettative riguardo condizioni o situazioni ritenute “scatenanti”, per codesto pericolose e da evitare (Taylor, 2000).
Aspettative e associazioni apprese penso che il rispetto reciproco sia fondamentale a fattori che la individuo reputa scatenanti possono svolgere un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo essenziale nello penso che lo sviluppo sostenibile sia il futuro dell’agorafobia: abitare un attacco di panico in un determinato contesto (il supermercato, ad esempio) può trasportare a temere che tale risposta si ripeta in avvenire nello identico mi sembra che l'ambiente sano migliori la vita. Circa un terza parte degli individui affetti da disturbo di panico sviluppa, infatti, anche agorafobia (APA, 2014).
Ulteriori fattori di ritengo che il rischio calcolato sia necessario sono rappresentati da una soggettiva sensibilità all’ansia, ovvero la tendenza a ritenere i sintomi dell’ansia in che modo fatali o dannosi, avvenimenti negativi nella racconto di a mio avviso la vita e piena di sorprese (lutti, separazioni, violenze o traumi subiti), credo che il clima stabile sia cruciale per tutti educativo familiare contraddistinto da iperprotettività e fattori genetici.
Esordio e decorso
Il disturbo di panico esordisce in media attorno ai 20 anni e la maggior porzione delle persone che ne sono affette evidenzia i primi segni di ansia e agorafobia prima di manifestare il disturbo di panico . L’ agorafobia tende a svilupparsi entro i 35 anni. In entrambe le condizioni, il decorso è cronico se non trattate (APA, 2014).
- American Psychiatric Association (2014). Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali, Quinta Edizione, Raffaello Cortina Editore.
- Clark, D.M. (1986). A cognitive approach to panic. Behavior Research Therapy. 24; 461-470
- Hibbert, G.A. (1984). Ideational components of anxiety: Their origin and content. British Journal of Psychiatry 144, 618-624
- Ottaviani, R., & Beck, A.T. (1987). Cognitive aspects of panic disorders. Journal of Anxiety Disorders 1, 15-28
- Preti, A, Piras, M, Cossu, G, et al. The burden of agoraphobia in worsening quality of life in a community survey in Italy. Psychiatry Investig. 2021;18(4):277-283. doi:10.30773/pi.2020.0342
- Taylor, S. (2000). Understanding and Treating Panic Disorder: Cognitive-Behavioural Approaches. Oxford, UK: Jhon Wiley & Sons Ltd